POSTO OCCUPATO
CNA Piemonte aderisce alla campagna nazionale “Posto Occupato”
per dire NO alla violenza contro le donne
Monica Percelsi Presidente CNA Impresa Donna Piemonte «Ogni volta che una donna non può più occupare il suo posto, non perdiamo solo una vita: perdiamo competenze, relazioni, visioni, creatività. Rachele Sinico Funzionaria CNA Piemonte La violenza contro le donne non nasce improvvisamente. È un confine che si restringe giorno dopo giorno: nelle parole che tolgono valore, nei controlli che diventano normalità, nella paura che si insinua finché la vita perde spazio.
Il 25 novembre non è una ricorrenza da ricordare, ma una responsabilità da assumere. CNA Piemonte rinnova il proprio impegno aderendo alla campagna nazionale “Posto Occupato”, promossa da CNA Nazionale, per dare voce a chi non può più farlo. Un posto lasciato vuoto non rappresenta solo l’assenza di una persona: racconta un futuro interrotto, una libertà negata, una scelta che non potrà mai essere esercitata. È un silenzio che parla, che chiede di essere ascoltato. Dietro ogni sedia vuota c’è un’esistenza che non ha potuto continuare, e il peso di quella mancanza ricade su tutta la società, non solo su chi l’ha subita.
La violenza contro le donne non è un gesto improvviso. È un confine che si restringe giorno dopo giorno, nelle parole che sminuiscono, nelle libertà che si riducono, nei rapporti in cui il controllo sostituisce il rispetto, fino a quando la paura prende spazio e la vita si ritira. La violenza cresce quando viene giustificata, ignorata, minimizzata. Cresce nell’indifferenza. Per questo il 25 novembre per CNA Piemonte non è una data, ma un dovere quotidiano: spezzare il silenzio, riconoscere i segnali, sostenere chi trova il coraggio di chiedere aiuto e proteggere chi non riesce ancora a farlo.
CNA vuole contribuire a una trasformazione che non si limiti a denunciare, ma che modifichi i contesti in cui le donne vivono e lavorano, affinché nessuno spazio legittimi il controllo, il disprezzo o la paura. La violenza non si combatte solo con le leggi: si previene nei luoghi che abitiamo, nelle relazioni che costruiamo, nella cultura che scegliamo di promuovere.
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Oggi CNA occupa simbolicamente quel posto, per affermare una scelta chiara: non lasciare che il silenzio diventi complice. Trasformare la memoria in responsabilità. Difendere il diritto di ogni donna ad essere presente, libera, rispettata.
Monica Percelsi Presidente CNA Impresa Donna Piemonte «Ogni volta che una donna non può più occupare il suo posto, non perdiamo solo una vita: perdiamo competenze, relazioni, visioni, creatività. Perdiamo una parte del nostro futuro collettivo. Posto Occupato ci obbliga a vedere questa perdita, a non darle la normalità del silenzio. Come CNA Impresa Donna conosciamo le difficoltà, visibili e invisibili, che molte donne vivono quotidianamente: discriminazioni sottili, pressioni che limitano la libertà, una cultura che in alcuni casi pretende che si giustifichi la propria presenza invece che riconoscerne il valore. Scegliere questo posto vuoto significa rifiutare ogni abitudine che renda accettabile la violenza. Significa promuovere una cultura del rispetto che non sia solo dichiarata, ma praticata. Vogliamo una società in cui ogni donna sia ascoltata, tutelata, libera di essere sé stessa e riconosciuta per ciò che porta con sé, non per ciò che si pretende da lei.»
Rachele Sinico Funzionaria CNA Piemonte «Dietro ogni sedia vuota c’è un futuro spezzato che non possiamo più ricucire. Non è solo un posto che manca: è una voce che non potremo più ascoltare, una scelta che non potrà essere compiuta, una libertà che è stata cancellata. E questo non riguarda soltanto chi non c’è più: riguarda noi, la nostra responsabilità verso chi è ancora qui. La violenza contro le donne non nasce improvvisamente. È un confine che si restringe giorno dopo giorno: nelle parole che tolgono valore, nei controlli che diventano normalità, nella paura che si insinua finché la vita perde spazio. Nessuna violenza nasce grande. Cresce nell’indifferenza. Aderire a Posto Occupato significa non stare in silenzio davanti a questi confini che si stringono. Significa scegliere di vedere ciò che spesso si preferisce ignorare. Significa assumersi un impegno reale: costruire luoghi di lavoro, comunità, relazioni in cui le donne non debbano giustificare la loro libertà, né difenderla da chi la vuole ridurre. Il posto vuoto che oggi occupiamo simbolicamente non è solo memoria: è un richiamo. A guardare negli occhi la violenza, a riconoscerla anche quando è sussurrata, a sostituire il silenzio con la responsabilità. Finché ogni donna potrà sedersi, restare, vivere, senza paura.»
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